Ingegnere dell'informazione - Studio Tecnico di Ingegneria e Informatica - Ing. Alberto Fino





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Ingegnere dell'informazione

L'Ingegnere dell'Informazione è il professionista iscritto al settore dell'Ingegneria dell'Informazione dell'Ordine degli Ingegneri, ovvero al settore C, anche conosciuto come settore ICT, dall'acronimo inglese che sta per Information and Communication Technology. È il settore pervasivo, strategico e trasversale a tutte le altre attività, costituisce il sistema nervoso del sistema Paese.

Ma cosa fanno gli Ingegneri del settore C? Quali sono i loro compiti?
 
L'art. 46 del DPR n. 328/01 specifica che i compiti degli ingegneri del settore dell'ingegneria dell'informazione sono: la pianificazione, la progettazione, lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il collaudo e la gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e di generazione, trasmissione ed elaborazione delle informazioni.
Tali impianti e sistemi sono noti anche come sistemi informatici e reti di dati (networking), ovvero come quegli insiemi di hardware e software finalizzati alla produzione, al trattamento, alla conservazione e alla trasmissione delle informazioni, di qualsiasi natura e sotto qualsiasi forma.
A tale categoria appartengono anche quelle apparecchiature elettroniche inglobate (embedded) in altre apparecchiature, mobili o fisse, che contribuiscono, in tutto o in parte con software pre caricato, al loro controllo; sia nell’ambito delle opere di ingegneria civile e/o industriale, sia nei meccanismi elettronici quali quelli per il controllo di impianti di produzione (sistemi di automazione industriale) o della rete elettrica di casa (sistemi di automazione civile).
Se in alcuni casi l'attribuzione dei lavori ai settori dell'Ordine, e quindi ai professionisti iscritti, è netta (sistemi automatici di gestione e controllo di infrastrutture, strutture militari, porti aeroporti, stazioni ferroviarie, ministeri, enti locali, tribunali, data warehouse, reti locali, reti geografiche, server di vari tipo, etc.) in altri casi lo è meno e si possono creare delle sovrapposizioni con altri settori dell'Ordine stesso (es. impianti fotovoltaici).
Un'altra zona d'ombra riguarda la classificazione dei lavori ICT in lavori, forniture e servizi, negli appalti pubblici. Tale distinzione è fondamentale perché nel caso dei lavori pubblici è obbligatoria la procedura ingegneristica classica, ovvero: progettazione, direzione lavori e collaudo. Nel caso di servizi e forniture la stessa procedura non è invece obbligatoria.
La sicurezza Ormai è diventata una caratteristica imprescindibile di qualunque sistema informatico, la diffusione mondiale delle reti informatiche e la loro interconnessione ha portato con sé il notevole aumento dei rischi da intrusioni malevole. Occorre quindi che le competenze in questo campo siano sempre aggiornatissime e che i sistemi siano costantemente monitorati e protetti: anche una piccola falla può essere sfruttata ed essere causa della caduta di un sistema, furto di dati, di identità, sabotaggio di impianti, etc..
La rete mondiale può inoltre essere sfruttata per fini terroristici, pedofilia, traffico di armi, di droga, per spostare illecitamente capitali, etc..; da qui la necessità del continuo monitoraggio e controllo sulle informazioni in essa veicolate.
La privacy Un altro fattore da considerare è quello che riguarda la salvaguardia dei dati personali: ogni volta accediamo alle reti informatiche forniamo dati personali che devono rimanere riservati ed usati solo per gli scopi dichiarati.
Esiste invece il rischio che tali dati siano fraudolentemente intercettati da soggetti in rete che sfrutteranno i nostri dati per fini non autorizzati e quindi illegali.
L'approccio sistemico e sistemistico La complessità e la vastità delle problematiche del III settore, solo accennate nei capitoli precedenti, fanno emergere quanto sia preferibile affrontarle nella loro globalità con metodologie sistemiche, ovvero riguardanti l'intero sistema, piuttosto che trattarle separatamente una alla volta. In altre parole: è auspicabile che le metodologie risolutive adottate non siano dettate solo da problemi contingenti e settoriali, ma che invece siano generali, efficaci nel tempo e, possibilmente, autoregolantesi ed auto apprendenti.
Ecco quindi che emerge la necessità di una solida cultura orientata in tal senso, ovvero di una cultura sistemistica e multidisciplinare tipica degli Ingegneri del III settore, condita con nozioni di intelligenza artificiale applicata.
Tale tipo di cultura si può formare solo con lunghi anni di studio matematico-tecnico-scientifico e non si può improvvisare con brevi corsi a soggetti senza i necessari prerequisiti in cultura di base.
L'ingegnere dell'Informazione fa parte delle professioni regolamentate in entrambi i settori "A" e "B" come da Direttiva 2005/36/CE recepita con D.Lgs. 206/2007 e L'autorità competente al riconoscimento è il Ministero di Giustizia.

 
 
 
 
 
- - Data Ultima Modifica 20/06/2019
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